LA VITA SALVA
di e con Silvia Frasson
Una produzione Tedavi’98
in collaborazione con il Festival MONTAGNE RACCONTA
C’è un gruppo di ragazzi che corrono tra le colline.
C’è una giovane donna che riceve una proposta folle.
C’è un fratello che non vuole tornare a casa per cena e riceve una telefonata .
C’è una ragazzina che scrive i suoi sogni.
C’è una signora che si tinge i capelli mogano perché vuole cambiare vita.
Ci sono molti telefoni che squillano.
Ci sono scelte da fare e il tempo è poco.
Ci sono mani che si stringono e paure che si vincono.
C’è qualcuno che aspetta, qualcun altro viene colto dall’imprevedibile, qualcuno non ha scelta, a qualcun altro viene data un’altra possibilità.
Insomma, c’è la vita, sempre e nonostante tutto.
Una vita più forte, una vita più grande, la vita che riguarda tutti, la vita che è universale.
La vita che è sfacciata irriverente sorprendente.
E poi c’è un attrice, sola in scena, che con la sua stupefacente capacità di coinvolgere ci trasporta attraverso tutte queste vite, tutte queste storie, ci fa sorridere e ci commuove, ci avvicina così tanto a quello che racconta da farci venire un dubbio:
riguarda anche noi tutto questo?
La storia è l’incrocio di più storie, di più vite, di più personaggi. Ne seguiamo col fiato sospeso l’avvicendarsi, la trama si snocciola piano piano, si scopre pezzo dopo pezzo e ci lascia in apnea.
La vita e la morte passano di mano in mano a tutti i personaggi, li attraversano, in momenti diversi, in modi diversi, con richiami diversi.
DA COSA NASCE IL PROGETTO :
Ultimamente ho osservato la morte prendersi persone più e meno vicine. La morte che spesso arriva all’improvviso.
La morte mi ha costretto in questo ultimo anno a farsi pensare. Ed io ho forte bisogno di raccontare invece che la vita è più forte.
La vita di tutti, una vita più grande, la vita universale.
E siamo tutti in mezzo a quella stessa grande universale vita, per la quale dobbiamo fare il meglio che possiamo.
Per stilare questo progetto ho cercato di capire cosa mi attrae di questa storia.
i grandi conflitti in essa raccontati, che sono i grandi conflitti quotidiani. La morte di qualcuno, la vita di qualcun altro. La fine di qualcosa e il ricominciare.
Il dolore più grande che possa esistere e il coraggio di superarlo.
Il tutto, mischiato alla quotidianità, fortissima e quasi imperturbabile.
LO SPETTACOLO e’ PATROCINATO da A.I.D.O. TOSCANA